
Attraversiamo tre portoni molto pesanti ed almeno cinque cancelli per entrare. Tutto sa di chiuso e consumato.
Dopo il terzo portone ti ritrovi di nuovo all’aperto in un chiostro verde con alberi e fiori ed alcuni ragazzi intenti ad innaffiarli. Poi altro cancello, altra porta ed infine entriamo nell’ala dedicata allo studio ed ai laboratori.
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Arrivare a Puerto Tranquilo non è molto tranquillo.
Anni fa, adolescente, praticamente rubai un libro dalla biblioteca. Mica sapevo di cosa parlava, ma lessi il titolo e mi piacque subito moltissimo. Mi ricordava qualcosa di remoto. Marinai, montanari, avventurieri, banditi, vagabondi di ogni nazionalità. Paesaggi infiniti e desolati. Insomma tutto quello che la scuola non insegnava.