
Un autobus traballante e carico di persone lentamente mi affianca, alcuni occhi mi guardano e sorridono, poi mi supera e una nuvola nera intesa come quella che potrebbe sputare fuori una vecchia caldaia a carbone mi avvolge. Quasi non vedo più la strada. Provo a tirare il fazzoletto sul naso ma non serve a niente. Vedo tutto nero. Trattengo il fiato. Non respiro. Quasi soffoco. Guadagnata di nuovo la luce si apre una strada di terra rossa coi ai lati campi di canna da zucchero.
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