La ricerca delle radici

Perché ho un cognome italiano? Perché sono nato e vivo in California? Da dove veniva la mia famiglia? Ed io chi sono veramente?

La ricerca delle proprie radici è una questione importante quando si raggiunge una certa età, se poi questa ‘certa’ età è a neanche 30 anni, beh allora qualcosa di sicuro non andrà perduto.

Jabob e Adriana vivono in California nella zona di Los Angeles, dividono l’appartamento con il loro cane Donatello. Jabob è italiano da parte di madre, anche se ha un che di orientale. Infatti ad un certo punto nella storia della sua famiglia qualcuno conosce un signore giapponese, se ne innamora e se lo sposa.

Jacob nella sua ricerca un po’ a casaccio ha dimenticato l’albero genealogico negli Stati Uniti, ma riesce a recuperare un numero di telefono di una famiglia che vive in un paesino non lontano da Corsagna. Lui non parla italiano e dall’altra parte del telefono nessuno parla inglese quindi mi offro come interprete.

L’anziana signora dall’altra parte del telefono fisso (una rarità oramai) si chiama Giorgia e non sente molto bene, quindi mi passa la figlia, Lia, alla quale spiego la situazione. Tempo trenta minuti e siamo a casa loro.

La casa si trova a Longoio-Mobbiano frazione di Bagni di Lucca. La famiglia che ci ospita aveva sino a qualche anno fa la bottega ed il forno. La signora Giorgia andata in pensione ha chiuso la bottega ma il forno lo ha affittato ad altre persone e così continua a sfornare pane cotto a legno. Per tutti nella zona è il pane di Longoio.

All’inizio c’è una piccola incomprensione. Lia pensa che Jacob sia di un ramo della famiglia diverso dal suo. Infatti ci sta accompagnando da certi suoi cugini. Jacob arriva immediatamente in soccorso con la lettura di un messaggio appena arrivato da oltre oceano in cui vi è scritto che uno dei figli di Archimede, l’avo dal quale parte tutta la ricerca, si chiamava Anselmo. Ecco la lampadina che s’accende. “Aspettate! Anselmo era mio nonno!” fa Lia “Allora stiamo andando nella casa sbagliata”.

Facciamo retromarcia e sulla via per tornare alla sua casa, Lia ci mostra la casa dove nacque la bisnonna Eni, la moglie di Archimede, ovvero il bisnonno di Jacob.

Giorgia siede a capotavola nella cucina di casa, assieme a lei c’è la nipote Eleonora. Dopo i convenevoli e spiegato grossomodo chi è chi, ecco che parte una sequela di parentele vere o presunte: il bisnonno di, i fratelli di, la sorella di, il padre di, il marito di, la moglie di, il nipote di.

“Aspettate. Mi sono perso” faccio io. Adriana, la fidanzata di Jacob che ha origini messicane e guatemalteche, mi ha capito e sorride. Ripartiamo con più calma in modo tale da poter tradurre nella maniera più corretta possibile. Le foto in questo caso ci sono d’aiuto.

Giorgia sparisce nell’altra stanza e dopo dieci minuti riappare con una scatola colma di fotografie. Mettiamo tutti i tasselli in ordine partendo dai bisnonni, che sono un punto fermo ormai della ricerca. Ecco una foto della bisnonna Eni piccola. Ecco una foto di bisnonno Archimede, già adulto col vestito della festa. Ecco i loro figli: Cesare (morto giovane) e Anselmo.

E qui però c’è un punto oscuro. Il nonno di Jacob si chiama Angelo, però non solo non si trova una foto sua, ma nessuna sa chi sia questo fantomatico terzo figlio di nome Angelo.

La figlia di Angelo, ovvero la mamma di Jacob, invece è conosciuta, anche se non è mai venuta sino a qui, ma tutti sanno chi è. E allora nonno Angelo chi è davvero? Dove sta? E’ morto? Macché “Lui sta in Ohio” dice candidamente Jacob “ed è vivo e vegeto” anche se Jacob non lo vede e non lo sente da un po’ di tempo.

Un dubbio s’insinua, mentre qui nella frazione di Longoio-Mobbiano dove gli abitanti si contano sulle dita di una mano, siamo seduti attorno al tavolo della cucina dove le foto si susseguono davanti agli occhi di una giovane coppia che viene da un altro mondo, che poi non è così distante dal nostro.

Il padre di Adriana è messicano, la madre è guatemalteca. entrambi sono arrivati a piedi dai loro rispettivi paesi per cercare una vita migliore in California. Un po’ come fece il bisnonno di Jacob partito da questo sparuto gruppo di case sotto la vetta del Pratofiorito e giunto con pochi averi ad Ellis Island negli anni ’30.

C’è un angolo, o più semplicemente una scatola in ogni famiglia che racchiude foto o oggetti ricordo di questi viaggi d’emigrazione. Nessuno ne è escluso. In una valle come la Garfagnana ogni minuscolo paesino conta qualcuno che un giorno è partito per un altro paese in cerca di qualcosa di meglio. Ogni tanto qualcuno è tornato, qualcuno no. Alle volte tornano i nipoti a cercare quello che è stato e siamo stati.

PS. Alla sera mentre sto uscendo vedo rincasare Jacob e Adriana che mi aggiornano sul perché nessuno conoscesse suo nonno Angelo. “Ho appena parlato con lui al telefono” inizia Jacob “Mi ha confessato che Archimede è suo padre, ma Eni non è la madre. Non è stato molto chiaro, ma ha detto che a causa della guerra per un periodo Eni era rimasta bloccata in Italia, mentre Archimede viveva negli Stati Uniti to run his businesses.” Jacob scopre i denti bianchi in un grande sorriso. Così sono andate le cose.

Stefano Elmi

scrittimaiali

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