Monte Petto – La serata

E’ ottobre. Sono quasi le sei di sera ed è buio. Ci accoglie Jule. Se siamo qui lo dobbiamo a lei. Infatti è lei che ha organizzato la serata di presentazione di IN ALASKA FA CALDO, serata della quale so ancora poco ma percepisco solo buone sensazioni.

Montepetto è un gruppo di case. Tre per l’esattezza. Quella di Bruno e Tullia, quella di Jule ed una terza che di tanto in tanto viene affittata e tutti chiamano loft.

Vi si accede tramite delle scale esterne e si presenta come una stanza unica molto accogliente con al centro una stufa a legna che scalda tutto. Qui di tanto in tanto vengo create delle iniziative per stare insieme, per condividere opinioni, idee e storie. Condividere in carne e ossa intendo. Una roba giurassica da qualche anno a questa parte. Ma alla fine l’uomo è questo. No followers.

Continua a leggere “Monte Petto – La serata”

Monte (di) Petto – L’arrivo

Per arrivare a Monte Petto non bisogna prendere la salita di petto, è la cosa più sbagliata da fare, non tanto per la salita in se stessa, ma per il fatto che dopo la salita viene sempre (almeno si spera) la discesa. E nello specifico è la fine della discesa che ci ha fregato. Perché poi la salita era stata anche piacevole per quanto del tutto inaspettata.

Col mio onesto Renault Kangoo siamo saliti su di una strada sterrata che poi si è tramutata senza troppi preavvisi in veri e proprio campi, e lei (ed io e Martina assieme a lei) che continuava ad arrampicarsi come neanche una Panda 4×4 old school. Va bene, non esageriamo.

Comunque per tornare allo stato delle cose di quella sera, questo Kangoo saltellate è salito fin quasi alla metà preventivata, ma sul più bello è tornato indietro. Proprio così. Ha deciso che era troppo per lui ed è tornato indietro per i fatti suoi. E noi lì dentro con lui senza poter far niente.

Continua a leggere “Monte (di) Petto – L’arrivo”

Grizzly

 

DSC05273
da qualche parte lungo la Cassiar Highway n.37 (Nord British Columbia – Canada)

“Tuo aspetto è quello di orso! Tu essere come grizzly”!

A ripensarci bene aveva visto giusto Daichi. Io non avevo capito minimamente dove volesse andare a parare quando si lanciò in quell’imprevedibile tentativo di similitudine con un mix d’inglese e giapponese. Fu del tutto inaspettato sia per la sua indole di giapponese al quanto riservata, sia per l’imprevedibilità degli esiti.

Continua a leggere “Grizzly”

In Alaska fa caldo

IMG_3059In Alaska ha fatto veramente caldo (video qui) tre anni fa quando il mio viaggio mi ha portato sino a là.

Già  perché mica avevo programmato niente, non sapevo neanche se ci sarei potuto arrivare a causa del mio visto canadese. Poi una volta appurato che non c’erano impedimenti ho proseguito.

Ero sbarcato a Calgary con la vaga idea di andare sverso nord e per nord intendo veramente il NORD. Dawson City nello Yukon doveva essere la mia meta. Volevo attraversare le Montagne Rocciose, il British Columbia e vedere questo famoso Yukon e il suo affluente Klondike. Posti sognati e visti in libri, film e documentari. Pensai che da lassù ci erano passati davvero tutti: da Jack London a Zio Paperone, e continuavo a dirmi che non mi sembrava vero, e forse in parte non lo era, ma non m’importava ormai ero diretto in quella direzione.

Continua a leggere “In Alaska fa caldo”

Questa strada spakka

DSCF3098Arrivare a Puerto Tranquilo non è molto tranquillo.

Questo piccolo porto è una località sulle sponde del Lago General Carrera come lo chiamano i cileni o lago Buenos Aires come lo chiamano gli argentini. Infatti il lago, uno dei più grandi del Sudamerica, è tagliato in due dal confine. Continua a leggere “Questa strada spakka”

Le ore di buco

La lettera di richiamo arrivò puntuale per posta all’indirizzo di Via Roma. Ad aspettarmi mia madre con la busta in mano.

-Questa viene dagli uffici del comune! Cosa hai combinato ora?! – subito mi chiese con fare indagatorio

Non sapevo. Aprì la busta ed era stata inviata dalla biblioteca, dall’ufficio del rispettabile Professor B.

Merda questo fa sul serio, pensai subito.

-Allora che succede? – incalzò mia madre

Era difficile da spiegare, anzi no, era soltanto lungo. Continua a leggere “Le ore di buco”