Chemin d’Assise – Cammino di Assisi

Se vi sembran pochi 5 giorni, a me son sembrati lunghissimi. Un dolore così lancinante alle spalle credo di non averlo mai avuto prima, anzi più che un dolore è stata una vera e propria ferita. Come se qualcuno un po’ cattivello mi avesse (e non esagero) fratturato all’unisono entrambe le clavicole. Una ferita talmente dolorosa che sul momento, preso forse da una dose eccessiva di individualismo misto a pena, pensavo di essere l’unico in questo mondo con un dolore del genere che mi impediva persino di stendermi sul letto.

Nei giorni compresi tra la vigilia di Natale e Santo Stefano una perturbazione atlantica carica di piogge e temperature elevate si era abbattuta su casa nostra con una violenza inaudita. Una violenza che voleva cancellare del tutto gli ultimi granelli di neve caduti ad inizio mese. Da qui l’idea di scendere nel sud della Toscana, dove le piogge non imperversavano e il clima mite avrebbe agevolato il nostro improvvisato progetto. Andarci a piedi è stata l’idea successiva. 

La nostra abitazione seppur piccola, all’interno di un paese altrettanto piccolo, in una valle stretta e piccola, di una provincia anch’essa piccola, è in realtà lungo un grande cammino: lo Chemin d’Assise. Indicato da una Tau, la croce simbolo dei francescani, sovrastata da una colomba talvolta a sinistra, talvolta a destra, talvolta al centro per indicare la direzione, il tutto su sfondo arancione.

“Non voglio partire” (Pesca cit.)

Questo segnale lo avevo scoperto quasi per caso andando a zonzo dalle mie parti un po’ di tempo fa. Quei segni m’incuriosirono subito, avevano uno stile quasi esotico e li trovavo ripetutamente in tutta la valle in cui sono nato. Poi quando sono andato a vivere nella mia attuale abitazione, li ho notati appesi proprio sotto l’uscio di casa.

In breve tempo assieme a Martina abbiamo fatto un po’ di ricerche e trovato la referente italiana del cammino. Monique, francese che abita a Cesena. Tramite lei e suo marito Paolo abbiamo scoperto che il cammino parte da Vézelay, un minuscolo paesino nel centro della Francia nella regione della Borgogna per giungere ad Assisi. 

La nostra prima domanda fu perché partisse proprio da Vézelay. Monique ci spiegò che questo era il luogo dove fu stabilito il primo insediamento francescano in terra francese e da lì appunto si era sviluppato il cammino che conduceva e tutt’ora conduce alla città di Francesco. 

Così in un pomeriggio di festività natalizie, afflitti dalla perturbazione atlantica che non ne voleva sapere di attenuarsi, affascinati dai cammini e dalle avventure in generale, abbiamo caricato gli zaini, preso Pesca, la nostra Lagotta di 9 mesi e siamo partiti alla volta di Montepulciano. Il paese da cui avevamo deciso di partire e da dove in cinque tappe saremmo giunti ad Assisi.

Così tutto, banale dirlo, ha riacquistato senso almeno per alcuni giorni.

CONTINUA….

Stefano Elmi

scrittimaiali (C)

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