JASPER – Son li che penso un po’ alle cose mie negli ultimi km della Icefield Road con una temperatura finalmente più piacevole e penso anche al tipo dell’ostello: mostly downhill. Mica vero.
Insomma sto un po’ così che dal nulla mi si affianca Douglas con la sua Specialized in carbonio e un buffo pennacchio sul casco.
Prima dell’ incrocio con la 93A so tutta la vita di questo ferroviere in pensione: nato, cresciuto e sempre vissuto a Jasper. Ex culturista a tempo perso, divorziato con 2 figli che poi la mattina seguente diventano 3, perché si era dimenticato di una precedente relazione e comunque risposato ad una tipa che fa l’imbianchina che a sua volta ha 5 figli ed è già nonna di qualcuno di loro. Dopo tutti questi concatenamenti dice una cosa importante che lo tocca: non l’ho mai fatto ma voglio fare quello che fai tu, mi dice guardando la bici carica.
Sembra tornato bambino sulla sua bici ora che è in pensione e già 5000 km da inizio stagione, aggiunge.
Parliamo delle nostre visioni del mondo da dietro i nostri manubri e d’un tratto mi accorgo che sono passati tanti km e che non ho mai pedalato così veloce in questi giorni solitari.
Entriamo in pieno nella 93A, una deviazione meno trafficata della Icefield 93, che si ricongiunge proprio qualche km prima di Jasper. Un giro fantastico nel deserto più totale.
Perché non rimani da me dai. Mi dice con un gran sorriso. Chiamo subito mia moglie, ma è ok.
Arriviamo a Jasper per strade secondarie, mi fa fare un giro turistico molto bello e finiamo a bere una birra sudati ma felici sotto il loggiato del sua casa caravan. Tempo 30 secondi e scende il diluvio. Just in time, fa Doug.
Stefano Elmi
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