10. Giro di Cipro – Il ritorno

10Ma non è finita. Ore 9e30 locali siamo già fuori dall’aeroporto di Pisa a montare le bici per l’ultima tappa. Pisa-Barga. Mia madre mi telefona: prendi il treno che è caldo! Guardo il termometro, sono 35 gradi. Puah! Quasi freddo.

Ritorniamo sulla strada belli baldanzosi e tutti abbronzati. Percorriamo il primo chilometro sulla sinistra, contromano. Rischiamo la vita e finalmente ci accorgiamo che siamo a Pisa così riprendiamo la destra. Siamo gasati e ci aggiriamo col fare di chi torna vincitore da una campagna di guerra. Abbiamo concluso il giro di Cipro, noi! Merde!

Poi succede quello che non ti aspetti. Quello per cui ci eravamo allenati duramente prima di partire, e che abbiamo cercato di ripetere al meglio in corsa, ovvero evitare di essere superati da qualsivoglia ciclista o simile. Ed invece proprio come quelle corse in cui succede tutto all’ultimo giro, accade l’irreparabile.

Una signora anziana, sorrisetto falso con tanto di camicetta a fiorellini blu, gonna sventolante e capello in maxi-piega ci supera a tutta velocità sul cavalcavia della ferrovia con la sua nuovissima, e odiatissima, bicicletta elettrica.

Oriano scoppia in lacrime e urla di ritirarsi per sempre dall’attività. Io mi fermo, lascio la bici, monto sul parapetto per buttarmi sui binari ma un passante mi ferma in tempo. Siamo sconvolti. Come può essere successo? Sembrava fatta, ci siamo distratti per un minuto dopo 15 giorni, e lei ne ha approfittato. E poi chi era lei?

Sarà un duro colpo da digerire questo, più duro di certe cicatrici che rimangono impresse sulla pelle.
Imbocchiamo la strada per Lucca a tutta, saltiamo passaggi a livello chiusi, non ci importa di nulla e siamo molto incazzati. Passiamo Lucca ancora più forte, le mura non le vediamo nemmeno. Superiamo ed abbattiamo branchi di fighetti-gambe-depilate che con le loro bici da corsa super-leggere e super-performanti, tentano di imitare un Cavendish qualunque lungo la fondovalle. Arriviamo a Fornaci, saliamo da  Loppia veramente a tutta, ed oltre. Non siamo stanchi noi. Ci fermeremo soltanto in piazza del comune, dal Marino, a forza di birre e tocchini. Il giro era finito.

FINE

Stefano Elmi

9

scrittimaiali©

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