4. MALEDETTI IMMIGRATI – Il signore e la signora con letti e sedie

Il signore e la signora con letti e sedie

Il signore e la signora coi letti e le sedie arrivano nel mentre sto facendo lezione d’italiano ad un gruppo di ragazzi del Mali.

Era un periodo un po’ particolare sia a livello locale che nazionale. I ragazzi in paese erano arrivati da poco più di un mese, quindi tutto era nuovo, per noi, per loro e per i paesani. La sensazione di diffidenza era palpabile. Perché spendere soldi ad ospitare questa gente? Cosa vengono a fare qui? Cosa vogliono? Non c’è lavoro neanche per gli italiani figuriamoci per loro. Nessuno che in paese li salutava, specialmente i giovani.

E mentre sono lì fra un verbo essere ed un avere, bussa questa coppia che chiede un aiuto per scaricare la roba dal cassone dell’Ape. Subito tutti danno una mano. Chiedo se conoscono già i ragazzi, se magari qualcuno di loro, vedendoli in giro avesse chiesto della roba che era sul cassone.

Ehi ragazzo! Stia tranquillo! Abbiamo vissuto la guerra, eravamo sfollati, sappiamo che vuol dire, lasciare tutte le cose care. E stamani pulivamo la nostra cantina e non volendo buttar via queste sedie e reti, che sono ancora buone, mi sono ricordato di aver letto sul giornale che alcuni ragazzi erano arrivati qualche settimana fa qui a Gallicano. Così abbiamo pensato a loro che forse ne avevano bisogno. E’ brutto buttare via le cose, specialmente se son sempre buone –

Niente di più semplice. Il signore e la signora salutano tutti i ragazzi che ricambiano, ognuno nella sua lingua, fino a che non ripartono con la loro ape verso casa con una naturalezza disarmante.

 

Stefano Elmi (parole)

Simone Togneri (vignette)

 

scrittimaiali (C)

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