
Questo periodo di tutti a casa mi ha fatto tornare alla mente un episodio cui ho assistito alcuni anni fa. La casa non è cosa scontata assieme a tutto quello che si porta dietro: indirizzo, residenza, domicilio, dimora, senza dimenticare il tetto. E chi non ce l’ha che fa mi sono domandato.
Westminster Magistrates Court, Londra. Inverno 2013
La signora all’entrata si muove in maniera concitata. Borsa della spesa in una mano e stampella nell’altra mentre s’affanna per superare la coda. Urla e sbraita contro la guardia che fa passare solo uno alla volta sotto il metal detector. Passato l’ultimo ostacolo, sale le scale velocemente e si va a cercare un posto in prima fila in tutta tranquillità.
Chi ci ha portato qui questa mattina è senza dubbio un grande bevitore. Ormai lo abbiamo capito. Solo un ragazzo del Bangladesh ma residente a Londra da tanti anni ebbe difficoltà ad accorgersene. Una sera si girò verso noialtri e con una voce candida e con quell’accento asiatico ci disse ‘non vorrei essere indiscreto ragazzi, ma secondo me il professore ha bevuto un po’ troppo stasera‘. Erano passate quattro o molto più probabilmente cinque ore da che avevamo varcato la soglia di un vecchio pub dopo la scuola.
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