5. Chemin d’Assise: Santa Maria Rossa – Assisi

L’ultimo giorno è sempre l’ultimo giorno. Stanchi, malandati, un po’ tristi e un po’ felici. Il cammino odierno poi non è un granché. E’ fatto di strade secondarie asfaltate sempre avvolte dalla solita nebbia. Alcuni tratti più frequentati dalle auto ed altri senza. Tutto così sino Bastia Umbra dove il cammino ci sorprende per un finale che ne è davvero degno. Scendiamo le scalette di un ponte di ferro e, saltato un piccolo albero caduto, troviamo un sentiero che ci condurrà diretti alla città di Francesco immersi nel verde a fianco di un torrente. E’ un arrivo molto ‘francescano’ che ci fa tornare a respirare a pieni polmoni ed a godere di questi ultimi chilometri.

Fermi a riposarci alla base dell’ultima salita per entrare ad Assisi vediamo un gruppo di persone avvicinarsi lungo la strada. Arrivano da un area camper.
“Scommetti che sono i signori incontrati alcuni giorni fa” dice Martina “Ma dai, non credo proprio” sentenzio con fare indolente.
Con nostro grande stupore, ma più che altro mio, mi accorgo che sono proprio loro. Noto anche che aveva ragione il signore che mi aveva detto “Hai presente Assisi, beh noi siamo lì sotto” ed infatti il parcheggio dal quale saltano fuori risulta essere proprio “lì sotto”. Un indicazione che poteva risultare semplicistica ma che in realtà si è dimostrata più veritiera di altre. Quasi mi vergogno di averla messa in dubbio.

Continua a leggere “5. Chemin d’Assise: Santa Maria Rossa – Assisi”

4. Chemin d’Assise: Castello di Monticelli – Santa Maria Rossa

L’indomani mattina mentre ci prepariamo per uscire ed andare nella famigerata sala gotica ecco che qualcuno bussa alla porta. E’ la colazione. Due signore marocchine ben vestite ci portano dei grandi vassoi stracolmi di cose da mangiare.

Poco prima di metterci gli zaini in spalla viene a salutarci il Professore Tullio, che con estrema lucidità ci parla della storia di questo castello.

“Con la mia famiglia abbiamo impiegato 15 anni per la ristrutturazione completa. Tutta la proprietà è vincolata dalla soprintendenza delle belle arti e del paesaggio. La prima parte del castello fu eretta alla fine del VI secolo, quindi all’epoca dell’Impero Romano d’oriente, per controllare il cosiddetto corridoio bizantino dall’invasione dei Longobardi. Il corridoio altro non era che una striscia di territorio che collegava Roma alla capitale dell’Impero, Ravenna. Successivamente a seguito della vittoria di Carlo Magno contro i Longobardi nel 774 d.c. a Pavia la funzione strategica del castello venne meno. Così negli anni seguenti è diventato prima un monastero benedettino, e nel 1470 divenne residenza estiva di caccia di importanti famiglie aristocratiche di Perugia. Infine la mia famiglia lo ha acquistato e grazie alla ristrutturazione possiamo ospitare sino a 90 persone” e poi con entusiasmo prosegue “Dimenticavo: non so se avete visto ieri sera all’entrata del castello, ma molto probabilmente non ci avete fatto caso perché era buio, ma c’è una cappella dove al suo interno sono stati ritrovati e successivamente restaurati degli affreschi di Meo da Siena, allievo di Giotto”
Su questo dettaglio la bocca di Martina si apre, ma il professore non cede, ha altri impegni per la mattina. Anche dopo averlo, sempre gentilmente, supplicato.

Continua a leggere “4. Chemin d’Assise: Castello di Monticelli – Santa Maria Rossa”

2. Chemin d’Assise: Chiusi – Moiano

E’ una tappa breve oggi, circa dieci chilometri. Dalla collina dove si trova Chiusi scendiamo verso la pianura, verso Chiusi Scalo che praticamente è il cuore pulsante della cittadina. Qui ci sono supermercati, negozi, la stazione ferroviaria e tutti gli altri servizi che su in collina non hanno ragione d’esistere. Iniziamo a vedere qualche persona in giro. Dopo avere litigato su cosa comprare da mangiare ripartiamo con gli zaini gonfi per trovare il sottopasso pedonale della ferrovia che ci permetterà di ritrovare il segnale arancione del cammino e lasciarci alle spalle questo spicchio di Toscana protesto dentro l’Umbria.

Il corpo inizia ad adattarsi al nuovo corso, almeno così mi sforzo di credere. Spalle, gambe sono ancora doloranti dal giorno precedente. Anche gli sfregamenti vari continuano a dar fastidio ma non importa. Ora abbiamo del cibo con noi ed è la cosa più importante.

Attraversato il sottopasso troviamo subito il cartello che ci avverte che stiamo lasciando la Toscana e stiamo entrando in Umbria. Martina mi scatta una foto anche se il passaggio è molto poco poetico. Il cartello è fra una rotonda ed un’ammucchiata di capannoni alcuni fatiscenti ed altri nuovissimi. Questo tratto è tutto a misura di ‘uomo con automobile’ e per niente di ‘uomo a piedi’. Mi ricorda certi immensi centri commerciali canadesi dove non c’era neanche un posto per appoggiare e legare la bici. Solo auto. Solo uomini con auto.

Continua a leggere “2. Chemin d’Assise: Chiusi – Moiano”