
Quando li ho visti arrivare il primo giorno al corso di italiano pensavo, ingenuamente, che stessero cercando un ufficio comunale per una qualche istanza. Lei russa di Mosca, bianchissima e biondissima. Lui nigeriano di etnia igbo, nero e capelli ricci. In braccio un fagotto mulatto coi capelli del papà, Pavel, il loro figlio.
-Cercavamo il corso d’italiano? –
-L’avete trovato – faccio io
-Ah bene! –
-Dove abitate ? –
-A Fabbriche di Vallico – risponde lei
Il mistero s’infittisce, questa mattina sta diventando interessante, penso subito. Perché una ragazza russa e un ragazzo nigeriano con il loro figlio sono finiti a vivere nella minuscola Fabbriche di Vallico in Garfagnana in un centro Siproimi ?
Già che ultimamente faccio fatica a concentrarmi. Il lavoro è finito dice il capo della cooperativa, o chi per lui. “Non abbiamo più bisogno di te, come già ti accennavo”. Il lavoro ricomincia dice il capo della cooperativa, o chi per lui. “Abbiamo nuovamente bisogno di te, come già ti accennavo”. Tutto nel giro di un mese circa.
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