Una nave naufragata. Un carico misterioso. Una ricca famiglia Barghigiana in rovina. Un’elegante villa da salvaguardare. Continua a leggere “Villa Libbano*”
Categoria: Storico
1° maggio
Valentino, un amico che lavora nello Scatolificio Corsonna mi ha detto che per la Fiera del 1°Maggio a Fornaci di Barga, tutti i dipendenti assieme ai sindacati faranno un presidio lungo la via principale del paese.
Così, nonostante il cielo che promette acqua e armato di scarpette tecniche, decido di percorrere a piedi la vecchia strada che collega Barga a Fornaci. Oggi, questo tracciato si alterna fra strade secondarie, mulattiere e sentieri. Una volta, la via che passa dalla località di Giuvicchia e arriva sin dentro Fornaci Vecchia, era la via principale per giungere a Barga. Qui antiche testimonianze scritte narrano di come la Giuvicchia fosse stata adibita a luogo d’impiccagione, sino all’abolizione della pena di morte nello stato fiorentino. Da qui sono passati eserciti, granduchi di Toscana, nobili di varia caratura, briganti, viandanti, partigiani, nazisti e alleati.
Scendendo, su di un tornante, il bosco svanisce e si materializza la fabbrica metallurgica costruita dalla famiglia Orlando, con cui s’identifica Fornaci da poco più di 100 anni. Il colpo d’occhio, tutte le volte rimane sempre notevole. Dall’alto si capisce ancora meglio come tutto sia stato costruito in sua funzione. Continua a leggere “1° maggio”
“Morirono ambedue con molta disposizione e volentieri”
Gli ambedue erano: Annibale Vespasiano del Sig. Costantino Vespasiano di Marzano del Regno di Napoli. 23 anni. Impiccato. Due quarti del suo corpo con la testa furono attaccati alla forca in località Giovicchia a Barga, gli altri due quarti portati a Cutigliano.
L’altro era Salvatore di Sossio di Loveta e di Maddalena di Cavasozza di corte Pasilla di Aversa. 32 anni. Impiccato. Due quarti con la testa affissi sempre alla forca della Giovicchia e i restanti due portati a Cutigliano dal boia.
Il 30 novembre 1786 il Granducato di Toscana guidato da Pietro Leopoldo, fu il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte. 30 anni prima, esattamente l’11 settembre 1756, a Barga si tennero presumibilmente le ultime due esecuzioni capitali del territorio comunale. ‘Sentenza di Forca e Squarto’ 1 come citano i documenti ufficiali dell’epoca e come spiega bene la ricerca pubblicata dallo storico locale Pier Giuliano Cecchi assieme a Cristian Tognarelli, ed uscita in occasione dello scorso anniversario del 30 novembre.
Questa è la poco eroica e triste storia di due presunti disertori provenienti dal Regno delle Due Sicilie diventati briganti per necessità ed anche un po’ per diletto, che riusciti a superare agilmente tre confini di stato a cavallo dell’Appennino tosco-emiliano, rimasero ingloriosamente ed alla fine definitivamente sospesi all’ultima forca eretta nel territorio di Barga. Continua a leggere ““Morirono ambedue con molta disposizione e volentieri””